Pieve di Cadore 25 e 26 gennaio
l'Associazione “El Ceston”, in collaborazione con la Cooperativa biologica “El Tamiso” di Padova e la Società Cooperativa Sociale “Cadore” e con il patrocinio della Magnifica Comunità di Cadore e del Magnifico Comune di Pieve di Cadore, ha organizzato nei giorni 25 e 26 gennaio 2014 una serie di incontri riguardanti la Bosnia e la sua storia.
L'occasione che ha fatto nascere l'interesse riguardo a questo argomento è stata un viaggio in Bosnia svolto nella primavera scorsa organizzato dalla Coop. “El Tamiso” che sostiene un progetto di cooperazione a Osmace, un villaggio vicino alla cittadina di Srebrenica.
Il viaggio ha lasciato un segno profondo, ha fatto riflettere sui tragici fatti che si sono verificati in quei territori, fatti che erano passati sopra la testa senza che si prendesse veramente coscienza di quanto stesse accadendo poco lontano dal Cadore.
Riflettendo su quella storia,orologi tourbillon è ritornato alla mente come il Cadore ed in particolare il Comune di Pieve, fosse stato interessato direttamente da quella atroce guerra con l'arrivo di alcune centinaia di persone profughe che trovarono rifugio presso la “ Caserma Buffa di Perrero”, seguite dalla Caritas e da numerosi volontari cadorini.
Il viaggio e la riscoperta di una tragedia lontana ma non troppo da non toccare direttamente i nostri paesi, hanno richiamato tutti alla responsabilità di vivere in un mondo globalizzato dove tutto quello che succede, apparentemente altro da noi, in realtà è così vicino da coinvolgerci direttamente.
Il 25 e 26 gennaio, dopo vent'anni, si è riflettuto pubblicamente su questa storia.
La mattina del 25 gennaio, gli studenti delle classi IV e V delle scuole superiori del Polo scolastico del Cadore, circa duecento, hanno potuto conoscere la tragica storia di quella terra celebrando in questo modo la “Giornata della memoria” che cade il 27 gennaio. L’attrice regista Roberta Biagiarelli ha presentato loro, nella sala COSMO del Comune di Pieve di Cadore, il suo film – documentario “Souvenir Srebrenica” , catturando l’attenzione dei ragazzi e suscitando visibile emozione. L’attenzione in sala è stata massima quando Elvis Pitarevic, giovane profugo di Srebrenica, ha raccontato la sua storia facendo vivere a tutti i presenti il dramma vissuto da adolescente. La professoressa Donatella Ruffato, infine, rappresentante della Caritas, ha completato la storia illustrando il riservato ma preziosissimo lavoro svolto dai volontari quando hanno accolto i profughi a Pieve di Cadore dal 1992 al 1996, le difficoltà, la fatica, i drammi famigliari di quella gente che aveva perso tutto.
Il pomeriggio del 25, presso il centro polifunzionale “La Tappa” di Valle di Cadore, è stato organizzato un corso di cucina bosniaca, presto trasformato in festa, che ha coinvolto corsisti, relatori, famiglie bosniache in assaggi di piatti tipici e balli tradizionali. Particolare ammirazione ha suscitato la maestria con cui le signore bosniache hanno preparato la “pasta fillo”, una pasta sottilissima che serve come base per le “pite”, per i dolci e altre pietanze.
Alla sera, sempre a Pieve di Cadore, è stato proiettato in una sala quasi al completo il film – documentario di Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern “La Transumanza della Pace”. Il racconto del progetto di cooperazione che Rigoni e la Biagiarelli stanno realizzando a Suceska, un’altra borgata di Srebrenica, dove si stanno portando le vacche “rendena” messe a disposizione dalla Provincia di Trento. Gianni Rigoni Stern ha illustrato il progetto con una estrema semplicità e simpatia che hanno affascinato il pubblico. Prima della proiezione, per introdurre l’argomento, il prof. Gianni Tamino, all’epoca della guerra in Bosnia parlamentare europeo, ha raccontato brevemente la storia della guerra civile nella ex Jugoslavia.
Il giorno dopo, 26 gennaio, nella storica sala del Consiglio della Magnifica Comunità di Cadore, si è svolto l’incontro di studio intitolato “Bosnia vent’anni dopo. La guerra, Il Cadore, la cooperazione.”
Il prof. Gianni Tamino ha sviluppato il tema “Cenni sulla storia e la cultura dei Balcani, sui fatti accaduti nella ex Jugoslavia dopo la fine della federazione delle repubbliche socialiste e sulla situazione attuale.”; la prof.ssa Chiara Marchetti (Università di Milano) quello “Delle migrazioni dei popoli, della ricerca di asilo”; la prof,ssa Donatella Ruffato (Caritas Pieve di Cadore) “L’accoglienza dei profughi bosniaci in Cadore: il villaggio globale.”
La commovente testimonianza di una famiglia bosniaca fuggita dalla guerra ha preceduto la parte di esposizione dei progetti di cooperazione come esempio di “buone pratiche”:
Gianni Rigoni Stern “La transumanza della pace”; Tatjana Bassanese (ACS – Associazione cooperazione solidarietà, Padova) “Seminando il ritorno” , in collaborazione con l’Ass.ne Agronomi senza frontiere;
Auretta Pini - (Fondazione “Alexander Langer”) “Da Alexander Langer alla Fondazione: Bosnia, una presenza che continua”.
Le conclusioni dell’incontro e delle due giornate dedicate alla Bosnia sono state di Franco Zecchinato, presidente della Cooperativa biologica “El Tamiso”di Padova.
Zecchinato ha sottolineato come gli incontri siano stati di notevole interesse grazie alla partecipazione di relatori qualificati e delle famiglie di Srebrenica ed abbiano permesso di migliorare la conoscenza della terra di Bosnia e della sua gente. E’ stato possibile in questo modo rinforzare la convinzione in tutte le persone coinvolte nella cooperazione che il percorso di aiuti intrapreso sia importante per quelle popolazioni e che le modalità, secondo gli esempi delle “buone pratiche” esposti, siano quelle corrette perché prevedono un coinvolgimento non solo economico ma anche umano di tutti gli attori nel processo.
Un altro aspetto positivo delle due giornate messo in evidenza è stato il piacere di incontrare persone interessanti con le quali si sono costruiti dei legami che potranno portare positivi sviluppi di collaborazione
Ha concluso dicendo che non sono stati due giorni di vuote parole ma di ragionamenti concreti finalizzati alla realizzazione di progetti, cosa che non sempre avviene, e in questi anni ne abbiamo numerosi esempi.
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